VII -IL P. MARIANO D'ALATRI RIMETTE LA DECISIONE
AL MINISTRO DELLA PROVINCIA ROMANA

(Roma, Archivum Generale O.F.M.Cap., G 107, 5: Terracina 7)
 

Ill.mi sig.i sig.i P .ni Col.mi.
 
La risoluzione presa da cotesto rispettabile pubblico di chiamare li religiosi del mio povero Ordine ad occupare il convento posto nelle vicinanze della città, come fa onore allo stesso mio Ordine, cosi non puole non obbligarmi assaissimo. Io ne rendo al medesimo, e per esso alle signorie loro ill.me, le piti umili divote grazie. Essendo poi l'accettazione d'un luogo nuovo riserbata per le nostre leggi alla provincia, non mi è dato risolvere da me al momento e darle una decisa risposta. Proporrò l'affare ai superiori della medesima provincia nella prima congregazione, e sarò ben contento che accettino l'esibizione cortese, lo che raccomanderò loro con tutta l'efficacia. Prevedo la difficoltà che potrà esserci avversa [?J, derivata dalla purtroppo reale scarsezza degli individui; ma farò di tutto per superarli [sicJ. Ne siano persuasi, come li prego ad essere persuasi che, pieno di sincera stima ed ingente [?J gratitudine, sono

Delle signorie loro ill.me
 
[Roma, 26 ottobre 1816 ]
 

p. Mariano d'Alatri 

 
 
Sul foglio: Al Rev.mo P.re Oss.mo il P.re Mariano d'Alatri, vicario
generale de' cappuccini. A' Cappuccini. Roma.
         
[L'indirizzo è, però, cancellato. La minuta è stata scritta sul retro  del foglio, rimasto bianco ].