Per Grazia ricevutaex voto
Dalle remote origini del Santuario fino ai nostri giorni la devozione verso la Madonna della Delibera è aumentata in proporzione dei prodigi operati dalla sua potente intercessione. Ne fanno fede i numerosi ex-voto, nonché i piccoli e grandi quadri o tavolozze a olio prima appesi alle pareti della chiesa e ora sistemati nel corridoio che scorre dietro l’abside del Santuario stesso, e nei quali, con varietà di colori e di stili visibilmente rudimentali, la semplicità dei beneficati ha inteso ricostruire il momento del prodigio o tramandare ai posteri la figura del graziato.
Nell’inventario del notaio terracinese Matteo Falasca del 1730 si attesta che molti ex-voto d’argento sono raccolti in un quadretto posto accanto all’immagine della Vergine; al di sopra della balaustra che divideva il presbiterio dal resto della chiesa, è segnalato «un trave dal quale pendono molti quadretti de’ miracoli».
Di queste antiche testimonianze di culto non ci è rimasta la benché minima traccia: tra quelli esposti nel corridoio situato dietro il presbiterio, il più antico è del 1818, e il loro numero cresce con l’avanzare del secolo; ci risulta peraltro che molti degli antichi ex-voto, rovinati dal tempo, furono distrutti non molti anni fa. Negli ex-voto più antichi è spesso raffigurata la scena del «miracolo»: liberazione da naufragi, alluvioni, fulmini, incendi, briganti, malattie di vario genere, oppure in incidenti stradali, cadute e fatti bellici. In quelli più recenti domina la fotografia, posta accanto a cuori o altri simboli religiosi.
Ma la nuova «moda» fa rimpiangere i tempi in cui si costumava fissare su rozze tavolette, in modo perfino goffo, scene d’una grande semplicità, ispirate nondimeno da una fede genuina che finisce per commuovere.
L’intera collezione, ricca di alcune centinaia di «pezzi», è arte popolare, espressione di una fede.
All’inizio del Quattrocento, la crescente devozione verso la Madonna della Delibera fa affrontare la spesa per costruire, in aperta campagna, in una città fortemente incline a chiudersi in se stessa, una chiesa di notevoli dimensioni, che viene arricchita di un affresco di innegabile pregio artistico.
A metà Cinquecento, troviamo comunità civile e vescovo impegnati a conferire beneficio e officiatura del santuario al sacerdote diocesano Alessandro Argoli, e lo fanno con una solennità che da sé sola dice l’importanza che lo stesso santuario rivestiva nella vita civile ed ecclesiastica del tempo.Finalmente, la crescente devozione di Terracinesi e di abitanti dei vicini centri cittadini, che numerosi accorrono al santuario e vi lasciano i loro ex-voto, culmina nella erezione del nuovo, imponente santuario dei nostri giorni. Dunque, un culto molte volte centenario, senza soluzione di continuità.
Più che gli aneddoti raccontati e ripetuti nei vari quadri-ricordo, la devozione alla Madonna della Delibera è manifestata dalle imponenti folle di fedeli che annualmente, da regioni lontane, vengono in pellegrinaggio al Santuario, dove la loro fede erompe talvolta con impeto veemente.
Tutto ciò sta a dimostrare come sia vivo anche ai nostri giorni, il prestigio del Santuario nella stima delle popolazioni, particolarmente della regione pontina.
Soprattutto conferma come la devozione a Maria Santissima della Delibera si sia sviluppata progressivamente attraverso secoli di fedele e costante venerazione.